martedì 20 luglio 2010

TEST II

Test di Storia dell'Arte
Il Seicento – Il primato dell'immagine nell'Italia barocca

1.Nel barocco troviamo due scuole: una classicista e una realista, iniziata da Caravaggio. Che cosa teorizza la scuola classicista? Chi ne sono i maggiori esponenti?

2.Dopo il Concilio di Trento*, conclusosi nel 1563, quale doveva essere lo scopo della pittura e della scultura?

3.Quale città fu la culla dell'architettura barocca?

4.Cosa rappresentano le prime opere di Caravaggio?

5. Qual è l'opera realizzata dal Bernini davanti a San Pietro? Che cosa rappresenta?

6.Cosa indica una "natura morta"?

7.Che cosa viene rappresentato nelle rappresentazioni dette "vanitas"?

8.Che cosa viene rappresentato nelle scene di genere?


* Il Concilio di Trento o Concilio Tridentino (svoltosi dal 1545 al 1563, con interruzioni) è considerato dalla Chiesa cattolica il XIX Concilio ecumenico. Con questo concilio si definì la riforma della Chiesa (Riforma cattolica) e la reazione alle dottrine del calvinismo e luteranesimo.

Già tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo si ebbero, spinte verso una riforma della Chiesa e della sua organizzazione soprattutto con la predicazione di Gerolamo Savonarola. A metà del XVI secolo le divisioni all'interno dell'ortodossia romana erano divenute incolmabili, il movimento che iniziò come una accesa protesta contro il degrado morale della corte papale e di tutta la gerarchia ecclesiastica culminò nell'organizzazione di una chiesa parallela. Per controbattere ed arginare il diffondersi della Riforma protestante nacque la volontà di ridefinire il ruolo della Chiesa. Le 95 tesi di Lutero, lo scandalo della vendita delle indulgenze promossa da papa Giulio II e da papa Leone X, le riflessioni di Erasmo da Rotterdam, i precari equilibri politici negli stati ancora feudali del nord Europa, la pressione turca a oriente, tutte queste ed altre ancora furono le cause di quello sfogo dei nervosismi internazionali che fu il Sacco di Roma del 1527. Il ruolo della Chiesa come mediatrice super-partes tra Dio e l'uomo era definitivamente messo in dubbio, l'intoccabilità stessa della figura del papa era ormai un ricordo lontano. Nel 1543 si ripristina la censura contro le opere considerate contrarie alla dottrina cattolica. Nel 1545 Paolo III convoca, con il beneplacito dell'imperatore Carlo V, il Concilio di Trento. In questo clima il ruolo delle immagini viene ripensato, ed è quindi logico che, pur non essendoci delle direttive specifiche in materia emanate dal Concilio, alla chiusura delle sedute nel 1563 gli artisti sentirono sulle loro spalle una responsabilità enorme, il dovere di emandare una delle cause scatenanti della Riforma protestante, la licenziosità e il lusso delle loro opere.





martedì 13 luglio 2010

Test

1.Nel II^ millennio la civiltà micenea raccolse l’eredità della civiltà cretese.
Quali tipi di scene si riproducono sui vasi e sugli oggetti metallici della nuova civiltà?

Scene di ___________ e di ____________


2.A partire dal 1200 a.C. l’invasione dorica riportò la Grecia a una frammentazione che i greci superarono ritrovando la propria unità nella polis, la città-stato. Il processo di integrazione fu facilitato da alcuni elementi comuni a tutti i greci. Completate:

a.la lingua
b.la religione
c.__________
d.__________

3.Gli antichi greci consideravano l’arte:

a.Espressione di originalità
b.creazione individuale
c.abilità artigianale

4.L’arte per gli antichi greci era formata da tre elementi, completate:

a._______________ (fornita dalla natura)
b._______________ (fornita dalla tradizione)
c._______________ (fornita dall’artigiano)

5.L’Arte geometrica si manifesta:

a.dal 1100 al750 a.C.
b.nel VI e V secolo a. C.
c.Dopo l’invasione Persiana del 480 a. C.

6.Come si chiamava “la regola, la forma cui l’artista guardava, anche se in modo dinamico, senza rigidità o ripetitività” ?

_____________

7.I greci chiamavano “barbari” tutti gli altri popoli. Nella Democrazia ateniese, bellezza, politica e virtù, sono praticabili da tutti. Il carattere che contraddistingue i greci dagli altri popoli è l’unione di tre elementi nella società. Completate:

a.la Politica
b._______________
c._______________

8.L’età di Pericle (il capo del Partito democratico) fu caratterizzata dall’assenza di tensioni sociali interne, dalla prosperità economica e dall’unità di direttive. In quale periodo della vita pubblica?

a.380 – 320 a.C.
b.460 – 430 a.C.
c.520 – 480 a.C.

9.Completate i seguenti periodi dell’età micenea:

a.Miceneo I (1600 – 1500 a.C.)
b.Miceneo II (1500 – 1400 a.C.)
c.Miceneo III (1400 - __________ a.C.)

10.quali sono gli elementi più caratteristici dell’architettura micenea delle cittadelle di Micene, Tirinto e Pilo?

_______________

11.Chi è l’autore della Teogonia ?

a.Anassimandro
b.Pindaro
c.Esiodo

12.La plastica greca dell’età geometrica è rappresentata soprattutto da i bronzetti ritrovati nei santuari di Olimpia, Delfi, Argo, Same, Atene. Sono figure maschili oppure animali, spesso cavalli. Che cosa caratterizza il passaggio dalla struttura geometrica alla nuova scultura greca dell’età arcaica?

Una struttura _______________
13.Tra il X e l’VIII secolo si diffonde il gusto orientalizzante dell’arte greca in tutto il Mediterraneo. Nella ceramica quali sono i motivi decorativi del nuovo repertorio? (segnate con una x solo quelli presenti nella ceramica di questo periodo)

[ ] fitomorfi [ ] zoomorfi [ ] umani [ ] fantastici

14.Il culto che in età minoica si svolgeva all’interno del palazzo del principe, dal X secolo a.C. comincia ad essere praticato entro un recinto sacro. Come era chiamato?

_______________

15.L’interno del tempio Greco si articola separando la dimora del dio dai locali funzionali: il Pronao e l’opistodomo. L’uno davanti e l’altro dietro la cella, il naos. Ma la caratterizzazione definitiva del tempio greco avviene con l’introduzione della Peristasi. Che cos’era?

___________________________________________________
___________________________________________________

16.Quali sono le due tendenze stilistiche dei tempi greci?

a._______________
b._______________

17.Gli edifici di culto dorici dovevano avere un numero fisso di colonne in facciata. Quante?

_______________

18.I Kouroi hanno due usi, uno religioso e l’altro?

_______________

19.Dovo sono state rinvenute le Korai?

a.Acropoli di Atene
b.Tempi dell’Attica
c.Tempio di Apollo a Corinto


20.Quando ha inizio la civiltà etrusca?

a.VI secolo a.C.
b.VII secolo a.C.
c.VIII secolo a.C.

21.Quale popolo, fra i seguenti, determinò la crisi economica della civiltà etrusca?

a.romani
b.greci
c.barbari

22.Quali sono i caratteri dell'arte etrusca?

a.l'idealizzazione dei valori umani
b.quelli legati al culto della terra
c.un'arte legata alla vita quotidiana

23.Le testimonianze dell'arte etrusca si riferiscono soprattutto

a.a opere di carattere funerario
b.a opere di grandi artisti
c.a opere di scultura

24.Nell'architettura della civiltà etrusca viene introdotto un nuovo sistema costruttivo che sarà utilizzato dalla civiltà romana. Quale è?

_____________

25.Perché non abbiamo testimonianze di templi, case, edifici pubblici?

_____________________________________________________________

26.Chi era l'autore dell'opera “De architectura”?

a.Varrone
b.Vitruvio
c.Igneo

27.Come si chiama il basamento in pietra su cui veniva eretto il tempio etrusco?

_____________

28.Le colonne di tipo “tuscanico” sono una rielaborazione di quelle doriche. Quali sono le parti che le compongono?

1. base
2. fusto
3. ______
4. ______

29.Il tetto del tempio etrusco era di legno, era coperto da tegole ed era sostenuto da travi decorate. Con che cosa decoravano gli etruschi il “frontone”?

_____________

30.Che cosa erano i “canopi” ?

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________


31.Che cosa era la “Chimera” ?

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

32.Come era chiamato il letto conviviale utilizzato dagli etruschi nei banchetti?

_____________

33.Nella pittura della civiltà etrusca, le figure

a.sono disposte su più piani
b.sono in bianco e nero
c.sono rappresentate di profilo

34.Come distinguevano in pittura le figure degli uomini da quelle delle donne ?

_____________________________________________________________


35.L'arte romana è una sintesi etrusco-greca che trova l'esempio più rappresentativo in un motivo architettonico. Quale?

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

36.Cosa rispecchia nla città romana?

a.una città delle colonie greche
b.la città etrusca
c.un accampamento militare

37.Come era chiamato il centro geometrico della città?

_________________________________________________________________

38.Quali attività si svolgevano nel centro della città?

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

39.Quali attività si svolgevano dentro la “basilica"?

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

40.Descrivete il Pantheon.

_________________________________________________________________

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41.Qual'è la novità più evidente tra il teatro romano e quello greco?

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

42.Che cosa sono le “Scena frons?

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

43.Nel Teatro di Marcello, si sovrappongono tre ordini di colonne, quali sono?

_________________________________________________________________


44.Quanti spettatori potevano assistere agli agoni sportivi dei gladiatori?

a.fino a 10.000
b.fino a 20.000
c.fino a 50.000

45.Nella città di Roma, l'arco diventa Arco Trionfale e la colonna Colonna Commemorativa. La colonna diventa un segnale visivo e l'arco non sostiene più niente. Cosa indica l'arco?

_____________________________________________________________


46.Quanti fornici ci sono nei seguenti archi?

Arco di Augusto __________
Arco di Tito __________
Arco di Settimio Severo __________
Arco di Costantino __________

47.Descrivete l'Ara Pacis.

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

49.Completate con le parole mancanti.


Ogni catacomba è costituita da: a) _______________ (gallerie sotterranee, alte in media 2 metri, sovrapposte a cinque piani. Nelle pareti laterali i cadaveri erano accolti nei lòculi, più piccoli, e negli arcosòli, più grandi e riservati ai martiri) b) cubicoli e _______________ (stanze più spaziose che servivano alla sepoltura di famiglie e di martiri).

50.Che cosa riconosceva l'Editto di Milano del 313 dell'imperatore Costantino?

_________________________________________________________________________

51.Completate con le parole mancanti.

La pianta basilicale, nella sua forma più completa, presenta i seguenti elementi: a) _______________, un portico su quattro lati, chiuso all'esterno da un muro cieco (nartèce) e aperto all'interno sui quattro lati; b) _______________, di forma rettangolare, divisa in tre o cinque navate, che era riservata al clero (schola cantorum), sul lato sinistro si trova il _______________ o àmbone dal quale veniva letto il vangelo; c) _______________, o presbiterio, a forma di emiciclo, in cui stavano l'altare, la cattedra o sedia episcopale e il clero officiante. Sotto era la _______________, cioè una cappella sotterranea in cui era conservata la reliquia principale della chiesa, il corpo di un martire.

52.Qual'è la differenza tra la pianta a croce latina e la pianta a croce greca?

_________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________

53.Completate con le parole mancanti.

Gli edifici a pianta centrale (mausolei e battisteri) derivano dalle costruzioni pagane ed hanno le seguenti caratteristiche: a) tutti i punti della linea perimetrale sono ugualmente distanti dal centro dell'edificio; b) la copertura è _______________ e poggia su elementi architettonici in grado di scaricarne il peso, come le colonne binate; c) ambulacro, con volta _______________ che corre tra la parete e il giro delle colonne

54.Chi ha costruito la Basilica di S. Sofia a Costantinopoli?

_________________________________________________________________________


55.La principale innovazione strutturale operata dall'architettura bizantina è nel tipo di copertura della cupola. Descrivetela.

_________________________________________________________________________


56.Che cos'è il pulvino?

_________________________________________________________________________

57.Completate:

I caratteri che consentono di modificare lo stile romanico sono: a) la volta in muratura, formata dall'incrocio di due volte a botte, mentre nell'architettura basilicale bizantina il tetto ______________________________; b) il peso della volta viene scaricato sui _______________ spesso a forma di croce; c) l'arco è ____________________; d) le finestre sono bifore o trifore (cioé ___________________________________________; e) la torre campanaria;

58.Quale chiesa, di Milano, può essere considerata l'archetipo dell'architettura romanica?


_________________________________________________________________________

59.Completate:


La Basilica di S. Marco a Venezia costituisce uno dei principali esempi di romanico veneto. Possiamo distinguere tre fasi stilistiche: a) fase _______________ con pianta centrale a croce greca, cupole emisferiche e decorasione musiva; b) fase _______________ con cinque giganteschi archi nella facciata, ripetuti sotto forma di galleria cieca nel piano superiore; fase _______________ coronamento a guglie e decorazione plastica



60.Completate:

Anche nel romanico toscano prevale la copertura in legno rispetto alla volta a botte. L'architettura toscana è caratterizzata da una maggiore sobrietà di origine classica. Caratteristica è la scelta della bicromia dei _______________



61.Che cos'è il Chiostro?

_________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________

62.Completate:

La pittura romanica è caratterizzata dall'assenza di ogni effetto di spazio e di rilievo. Le forme vengono definite ____________________________________________ la linea ha una funzione essenzialmente ____________________. La composizione è ____________________ con corrispondenze ritmiche. L'effetto finale è pittorico e non plastico.

63.Nella pittura romanica si individuano due correnti, quali sono?

_________________________ dove prevale la tradizione bizantina

_________________________ dove prevale il gusto realista di tradizione occidentale

64.Dal punto di vista religioso, l'arte gotica, ha come riferimento la cultura di _________________________, che condanna il platonismo e l'aristotelismo e propone un ritorno alle fonti classiche.


65.Dove si trova il centro della cultura artistica gotica?

_______________________

66.Dal punto di vista costruttivo, l'arte gotica sviluppa la struttura romanica. Quali sono le sue caratteristiche:

1. ______________________________
2. ______________________________
3. ______________________________

67.I caratteri principali dell'architettura gotica sono:

a. prevalenza dei vuoti sui pieni
b. facciata affiancata da due torri
c. coronamento dentato della facciata e del muro perimetrale
d. _____________________
e. _____________________
f. _____________________
g. _____________________


68.In Italia il Gotico si diffuse grazie a un ordine monastico. Quale?

_______________________

69.L'architettura religiosa gotica si distinse in:

a. monastica
b. ____________


70.Con Giotto la pittura italiana si libera della tradizione bizantina e si ricollega alle fonti classiche, i cui contenuti erano la natura e la storia. Secondo la tradizione chi fu il maestro di Giotto?

_______________


71.Completate:

A Giotto si devono il nuovo uso dello spazio figurativo e ______________________
______________________

72.Il Gotico internazionale del XV secolo è caratterizzato dal fiorire di botteghe artigiane che lavorano per una committenza laica e ____________________

1.Il Gotico internazionale è caratterizzato da un gusto
a. aulico
b. ________________
c. ________________


2.Quali furono i centri propulsivi di questa cultura?

_________________________

martedì 6 luglio 2010

Arte Romana













Per arte romana (senza ulteriori aggettivi) si intende l'arte della Roma antica, dalla fondazione alla caduta dell'Impero d'Occidente, sia nella città di Roma che nel resto d'Italia e nelle province orientali e occidentali. L'arte nella parte orientale dell'Impero, dopo la caduta dell'Occidente, sebbene sia in continuità con la Roma imperiale, viene indicata come arte bizantina.
Le forme artistiche autoctone, nella fase delle origini e della prima repubblica, sono piuttosto elementari e poco raffinate. Con il contatto con la civiltà greca Roma avrà un atteggiamento ambivalente nei confronti della "superiore" arte greca: progressivamente ne apprezzerà le forme, mentre proverà disprezzo per gli autori, artisti greci socialmente inferiori nei confronti dei conquistatori romani (lo stesso atteggiamento era tenuto verso filosofi e poeti ellenici). Con il passare dei secoli l'arte greca avrà un sempre maggiore apprezzamento, anche se non mancheranno tendenze autoctone "anticlassiche" che costituiranno un elemento di continuità con l'arte romanica.
Parlare di arte romana implica di trattare della produzione artistica nell'arco temporale di circa un millennio, con confini geografici di volta in volta più estesi.
All'inizio di questo svolgimento il problema sul quale si sono soffermati gli studi è quello di individuare un momento di stacco tra la produzione genericamente italica (intesa come koinè tra l'arte campana, etrusca e laziale) e la nascita di un accento peculiare legato all'insediamento di Roma, diverso dagli altri e dotato di una propria specificità.
Via via che il territorio amministrato da Roma si faceva più ampio sorge un'altra questione negli studiosi, cioè quella se comprendere o meno tutte le forme artistiche dei popoli assoggettati a Roma. Ciò porterebbe a comprendere sotto la stessa la civiltà artistiche più antiche, come quelle legate all'ellenismo (Grecia, Asia Minore, Egitto, e produzioni più incolte, messe in contatto con l'ellenismo proprio dai romani (come la penisola iberica, la Gallia, la Bretagna, ecc.).
I due orizzonti (arte della città di Roma e arte antica in età romana) vanno entrambe tenute presenti, anche per il continuo intrecciarsi delle esperienze legate alla produzione artistica da Roma alle province e viceversa. Tutta l'arte romana è infatti intessuta da un continuo scambio tra il centro e la periferia: da Roma partivano le indicazioni ideologiche e di contenuto che influenzavano la produzione, senza però proibire una certa diversità e autonomia di espressione legata alle preesistenti tradizioni. In particolare i Romani arrivarono a influenzare anche i centri ellenistici tramite un nuovo concetto dell'arte, intesa come celebrazione dell'individuo "nello Stato" e dello Stato come propulsore del benessere collettivo.

Differenze con l'arte greca

La vittoria romana in Asia Minore sui Seleucidi a Magnesia nel 189 a.C. e la conquista della Grecia nel 146 a.C., con la presa di Corinto e di Cartagine, costituiscono due date fondamentali per l'evoluzione artistica dei Romani. Fino a quest'epoca il contatto con l'arte greca aveva avuto un carattere episodico, o più spesso mediato dall'arte etrusca e italica. Ora Roma possedeva direttamente i luoghi in cui l'arte ellenistica aveva avuto origine e sviluppo e le opere d'arte greche vennero portate come bottino a Roma. La superiorità militare dei romani cozzava con la superiorità culturale dei greci. Questo contrasto venne espresso efficacemente da Orazio, quando scrisse che la Grecia sconfitta aveva sottomesso il fiero vincitore (Graecia capta ferum victorem cepit). Per qualche tempo la cultura ufficiale romana disprezzò pubblicamente l'arte dei greci vinti, ma progressivamente il fascino di questa arte raffinata conquistò, almeno nell'ambito privato, le classi dirigenti romane favorendo una forma di fruizione artistica basata sul collezionismo e sull'eclettismo. In un certo senso i Romani si definirono in seguito i continuatori dell'arte greca in un arco che da Alessandro Magno giungeva fino agli imperatori.
Ma, come riconosciuto da numerosi studiosi, vi sono alcune differenze sostanziali tra arte greca e romana, a partire in primo luogo dal tema principale della rappresentazione artistica stessa: i Greci rappresentavano un logos immanente, i Romani la res. In parole più semplici, i Greci trasfiguravano in mitologia anche la storia contemporanea (le vittorie sui Persiani o sui Galati diventavano quindi centauromachie o lotte fra Dei e Giganti o ancora amazzonomachie), mentre i Romani rappresentavano l'attualità e gli avvenimenti storici nella loro realtà.
La forza morale e il senso di eticità delle rappresentazioni dei miti greci si era già comunque logorata nei tre secoli dell'ellenismo, quando da espressione comunitaria l'arte si era "soggettivata", diventando cioè espressione di volta in volta della potenza economica e politica di un sovrano, della raffinatezza di un collezionista o dell'ingegnosità di artefice. In questo solco i Romani procedettero poi ancora più a fondo, arrivando a rappresentare l'attualità concreta di un avvenimento storico: prima di loro solo alcuni popoli del Vicino Oriente avevano praticato tale strada, rifiutata dai Greci.
L'uso "personale" dell'arte nell'arte romana permise alla fioritura dell'arte del ritratto, che si sostituì all'astrazione formale delle teste nelle statue greche. L'aggiungere teste realistiche a corpi idealizzati (come nella statua di personaggio romano da Delos), se avrebbe fatto rabbrividire un greco di età classica, era però ormai praticato dagli artisti neoattici della fine del II secolo a.C., per committenti soprattutto romani.

Il ritratto

Il ritratto, col rilievo storico, è la forma più caratteristica dell'arte romana. Entrambi erano frutto della manifestazione di un forte legame oggettivo e pratico dei Romani, lontano da ogni astrazione metafisica. Il rilievo storico però ha le sue radici nell'arte plebea di tradizione medio-italica, il secondo è stato invece creato dall'ambiente patrizio a partire dal ritratto ellenistico.
Vi sono precedenti del ritratto sia nella medio-italica (testa di Giunio Bruto), e in quella etrusca seppur non prima del IV secolo a.C.; ma il ritratto tipico romano è tutt'altra cosa, si rifà al culto familiare piuttosto che alla sfera onoraria e funerale, anche se poi queste lo assorbiranno. Direttamente collegato alla tradizione patrizia dello ius imaginum, la sua nascita è strettamente connessa allo sviluppo nella età Sillana del patriziato, e si svilupperà fino al secondo triumvirato; per esempio nella statua di personaggio romano da Delos si notano le fattezze ben individualizzate della testa ritratta impostata su un corpo in posizione eroica di classica idealizzazione.
A partire da queste esperienze i mercanti romani tornati in patria, divenuti nel frattempo "aristocrazia del denaro", impostarono le premesse per l'arte del ritratto. In quell'epoca si definì quindi una committenza alta e aristocratica, interessata a ritratti idealizzati e psicologici, nel ricco stile ellenistico "barocco", e una committenza "borghese", interessata a ritratti fedeli nella fisionomia, anche a scapito dell'armonia dell'insieme e della valenza psicologica, nello stile cosiddetto "verista" (come nel ritratto di ignoto di Osimo).
Dalla prima età imperiale avrà una stasi date le nuove richieste della classe dirigente, ma rimane statico fra le classi medie ed emergenti. Il ritratto è dotato di un minuzioso realismo, che ama descrivere le accidentalità della epidermide, una attenzione non all'effetto di insieme tipico del realismo ellenistico, ma alla minuziosità e alla estrema analisi descrittiva; tutto è celebrazione di austerità della vecchia stirpe di contadini forse in realtà mai esistita. Tutto è per la fierezza della propria stirpe. Proprio per queste caratteristiche tende ad adattarsi ad una sola classe sociale, e non è espressione di una società.
Il I secolo è stato un secolo di varie aggregazioni stilistiche, un puro momento di formazione e quindi di incertezze e di varie convivenze prima di un completo assorbimento di ogni carattere, di ogni sfumatura di importazione, un fondo che incarna vari elementi culturali italici e ellenistici.
Il ritratto romano quindi, come tutta l'arte romana, si esprimeva con diversi linguaggi formali.

L' Architettura

Con il principato di Augusto ebbe inizio una radicale trasformazione urbanistica di Roma in senso monumentale. Nel periodo da Augusto ai Flavi si nota un irrobustirsi di tutti quegli edifici privi dell'influenza del tempio greco: archi trionfali, terme, anfiteatri, ecc. Nell'arco partico del Foro Romano (20 a.C. circa) nacque una forma ancora embrionale dell'arco a tre fornici. Risalgono a questo periodo i più spettacolari edifici per spettacoli: il teatro di Marcello (11 a.C.), l'anfiteatro di Pola, l'Arena di Verona, il teatro di Orange e poco dopo il Colosseo (inaugurato da Tito nell'80 e poi completato da Vespasiano).

I Flavi

Gli imperatori della dinastia flavia proseguirono nell'edificazione di opere di grande impegno. Fra queste spicca il Colosseo, il simbolo più famoso di Roma. In quell'epoca l'arte romana si sviluppò superando la pesante tutela dell'arte neoattica, generando nuovi traguardi artistici. Nel campo della scultura non è ancora chiaro quanto fu determinante l'ispirazione al mondo ellenistico per superare la parentesi neoattica. In ogniI Flavi caso nei rilievi nell'Arco di Tito (81 o 90 d.C.) si nota un maggiore addensamento di figure e, soprattutto, una consapevole disposizione coerente dei soggetti nello spazio, con la variazione dell'altezza dei rilievi (dalle teste dei cavalli a tutto tondo alle teste e le lance sagomate sullo sfondo), che crea l'illusione di uno spazio atmosferico reale.
Inoltre per la prima volta si trova portata a compimento la disposizione delle figure su una linea curva convessa (piuttosto che retta), come dimostra il rilievo della processione dove a sinistra le figure sono viste di tre quarti e di faccia, e all'estrema destra di dorso mentre entrano sotto il fornice della Porta Triumphalis. Lo spettatore ha così la sensazione di essere circondato e quasi sfiorato dal corteo.
In architettura quest'epoca fu fondamentale per lo sviluppo di tecniche nuove, che permisero ulteriori sviluppi delle articolazioni spaziali. Lo stesso arco di Tito è impostato secondo uno schema più pesante e compatto dei precedenti augustei, che si allontana sempre di più dall'eleganza di matrice ellenistica. Ma fu soprattutto con la diffusione delle cupole emisferiche (Domus Transitoria, Domus Aurea e ninfeo di Domiziano a Albano Laziale) e la volta a crociera (Colosseo), aiutata dall'uso di archi trasversali in laterizio che creano le nervature e dall'uso di materiale leggero per le volte (anfore). Inoltre venne perfezionata la tecnica della volta a botte, arrivando a poter coprire aree di grandi dimensioni, come la vasta sala (33 metri di diametro) del vestibolo domizianeo del Foro Romano.

Il tempo di Traiano

Sotto Traiano (98-117 d.C.) l'impero conobbe il suo apogeo, ed anche l'arte riuscì, per la prima volta (stando a quanto ci è pervenuto) a staccarsi dall'influenza ellenistica, portando un proprio, nuovo prodotto artistico (il rilievo storico) ai livelli dei grandi capolavori dell'arte antica: i rilievi della Colonna Traiana. In questa opera, dove confluisce tutta la perizia tecnica ellenistica e la scorrevole narrazione romana, si svolge per circa duecento metri continui la narrazione delle campagne in Dacia di Traiano, priva, come scrive Ranuccio Bianchi Bandinelli, "di un momento di stanchezza ripetitiva, di una ripetizione, insomma, di un vuoto nel contesto narrativo"[3].
Vi sono molte innovazioni stilistiche, ma è straordinario come anche il contenuto, per la prima volta in un rilievo storico, riesca a superare la barriera del freddo distacco un po' compassato delle opere augustee e ancora flavie: le battaglie sono veementi, gli assalti impetuosi, i vinti ammantati di umana pietà. Scene dure, come i suicidi di massa o la deportazione di intere famiglie, sono rappresentati con drammatica e pietosa partecipazione e la ricchezza di dettagli e accenti narrativi fu probabilmente dovuta a un'esperienza diretta negli avvenimenti.
I rilievi della Colonna, come anche la nuova tipologia di ritratto imperiale (il "ritratto del decennale"), sono caratterizzati da un senso di umana dignità e forza morale, che non ha niente di sovrumano, di teatrale, di retorico. Traiano è l' optimus princeps (il "primo funzionario" dello Stato) e amministra con la disciplina e la razionalità, senza richiami trascendeti o aloni augurali e religiosi.
In architettura Apollodoro di Damasco completò la serie dei Fori imperiali di Roma, con il vastissimo Foro di Traiano, dalla pianta innovativa, priva di tempio all'estremità. Ancora più originale fu la sistemazione del fianco del colle Quirinale con i cosiddetti Mercati di Traiano, un complesso amministrativo e commerciale che si componeva di sei livelli articolati organicamente in uffici, botteghe e altro. La ricchezza ottenuta con le campagne militari vittoriose permise il rafforzarsi di una classe media, che diede origine a una nuova tipologia abitativa, con più abitazioni raggruppate in un unico edificio, sempre più simili alle ricche case patrizie.
Un'altra novità, per ragioni ancora non chiarite, fu la massiccia ripresa dell'inumazione e quindi della produzione di sarcofagi, che tanta importanza rivestirono nella produzione artistica dei secoli successivi.
Lo sviluppo toccò anche le province, come dimostrano le cospicue pitture decorative di questo periodo ritrovate nelle zone più varie dell'impero.

Il tempo di Adriano

Il successore, l'imperatore Adriano, era appassionato di cultura ellenistica. Fece edificare, prendendo parte alla progettazione, Villa Adriana a Tivoli, grandioso complesso architettonico e paesaggistico le cui architetture riprendono ecletticamente modelli orientali ed ellenistici. Fece inoltre ricostruire il Pantheon di Roma, con la cupola perfettamente emisferica appoggiata ad un cilindro di altezza pari al raggio e pronao corinzio, uno degli edifici romani meglio conservati e il suo mausoleo, ora Castel Sant'Angelo, al Vaticano. In scultura tipici della sua epoca sono i ritratti di Antinoo, suo giovane amante morto in circostanze misteriose e da lui divinizzato con un culto ufficiale per tutto l'Impero.
Il classicismo adrianeo si discostò abbastanza da quello dell'arte augustea (neoatticismo), più freddo e accademico, essendo anche ormai la società romana profondamente cambiata dai tempi del primo imperatore. Facendo un paragone con l'arte moderna si potrebbe affermare che l'arte augustea era stata una sorta di neoclassicismo, quella adrianea di romanticismo. Sotto Adriano Roma aveva ormai consolidato una società articolata, una cultura propria e un livello artistico notevole e indipendente, non era più ai primi passi e non aveva quindi più bisogno del rigido sostegno degli artisti ateniesi come era avvenuto a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. L'amore verso la Grecia classica di Adriano va comunque collocato nell'ambito dell'interesse privato del princeps, non fu un evento di largo raggio che suscitò una vera e propria problematica artistica (un "rinascenza" o "rinascimento"), e svanì con la scomparsa del protagonista. Questa forma artistica era però espressione anche di un preciso programma politico, legato a un avvicinamento del sovrano (e quindi di Roma) alle province di cultura ellenica, come documentano anche i suoi frequenti viaggi.