martedì 20 luglio 2010

TEST II

Test di Storia dell'Arte
Il Seicento – Il primato dell'immagine nell'Italia barocca

1.Nel barocco troviamo due scuole: una classicista e una realista, iniziata da Caravaggio. Che cosa teorizza la scuola classicista? Chi ne sono i maggiori esponenti?

2.Dopo il Concilio di Trento*, conclusosi nel 1563, quale doveva essere lo scopo della pittura e della scultura?

3.Quale città fu la culla dell'architettura barocca?

4.Cosa rappresentano le prime opere di Caravaggio?

5. Qual è l'opera realizzata dal Bernini davanti a San Pietro? Che cosa rappresenta?

6.Cosa indica una "natura morta"?

7.Che cosa viene rappresentato nelle rappresentazioni dette "vanitas"?

8.Che cosa viene rappresentato nelle scene di genere?


* Il Concilio di Trento o Concilio Tridentino (svoltosi dal 1545 al 1563, con interruzioni) è considerato dalla Chiesa cattolica il XIX Concilio ecumenico. Con questo concilio si definì la riforma della Chiesa (Riforma cattolica) e la reazione alle dottrine del calvinismo e luteranesimo.

Già tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo si ebbero, spinte verso una riforma della Chiesa e della sua organizzazione soprattutto con la predicazione di Gerolamo Savonarola. A metà del XVI secolo le divisioni all'interno dell'ortodossia romana erano divenute incolmabili, il movimento che iniziò come una accesa protesta contro il degrado morale della corte papale e di tutta la gerarchia ecclesiastica culminò nell'organizzazione di una chiesa parallela. Per controbattere ed arginare il diffondersi della Riforma protestante nacque la volontà di ridefinire il ruolo della Chiesa. Le 95 tesi di Lutero, lo scandalo della vendita delle indulgenze promossa da papa Giulio II e da papa Leone X, le riflessioni di Erasmo da Rotterdam, i precari equilibri politici negli stati ancora feudali del nord Europa, la pressione turca a oriente, tutte queste ed altre ancora furono le cause di quello sfogo dei nervosismi internazionali che fu il Sacco di Roma del 1527. Il ruolo della Chiesa come mediatrice super-partes tra Dio e l'uomo era definitivamente messo in dubbio, l'intoccabilità stessa della figura del papa era ormai un ricordo lontano. Nel 1543 si ripristina la censura contro le opere considerate contrarie alla dottrina cattolica. Nel 1545 Paolo III convoca, con il beneplacito dell'imperatore Carlo V, il Concilio di Trento. In questo clima il ruolo delle immagini viene ripensato, ed è quindi logico che, pur non essendoci delle direttive specifiche in materia emanate dal Concilio, alla chiusura delle sedute nel 1563 gli artisti sentirono sulle loro spalle una responsabilità enorme, il dovere di emandare una delle cause scatenanti della Riforma protestante, la licenziosità e il lusso delle loro opere.





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